Saper scrivere per gli utenti non richiede una laurea

A casa abbiamo da poco montato delle grate sulle portefinestre del balcone, visto che a maggio scorso dei ladri acrobati si erano arrampicati fino su e ci sono entrati in casa in piena notte (con noi dentro).

GrateCome abbiamo scelto il fabbro a cui rivolgerci? Partivamo da zero, quindi abbiamo cercato su Google. Dopo qualche ricerca, approdiamo al sito di Sicurmetal di Giovanni Marzulli. I nostri dubbi su materiali, serrature e soluzioni piú opportune sono stati presto chiariti dai dettagliati post che Giovanni inserisce puntualmente nel blog che è l’elemento centrale del suo sito.

La sera, invece di andarmene in giro, io mi metto lá e scrivo. Spiego quello che so, mi documento sulle ultime novitá in fatto di sicurezza e le pubblico. Io mi sono chiesto: “ma cosa vuole sapere la gente quando deve montare un infisso o una porta blindata?” e cerco di dare delle risposte. E funziona! Ricevo almeno 20 telefonate al giorno da gente che ha letto il mio sito.

Tra l’altro, ai clienti che arrivano dal sito Giovanni offre uno sconto del 5%.

E’ un artigiano, probabilmente non ha mai studiato marketing, tanto meno web 2.0, eppure alla soluzione a portata di mano ci è arrivato da solo. Mettendosi in gioco, mettendoci la passione per il suo lavoro, e mettendoci la faccia. E devo dire che da clienti noi siamo stati piú che soddisfatti dell’intera trattativa e esecuzione del lavoro.

Non è mai troppo tardi per rimarcare che è finita l’era dei siti vetrina, delle chiacchere vuote del marketing per infiocchettare il nulla (vedi, anzi senti i testi ridicoli degli spot di arredamento proiettati prima dei film).

Erica Swallow ci fornisce interessanti e veloci linee guida su come progettare e implementare un corporate blog che funzioni,  che puó anche essere semplice e bruttino, come abbiamo visto. I siti di piccole aziende (lei fa riferimento a dimensioni non italiane, ovviamente, ma il discorso è analogo) dotate di corporate blog ricevono  il 55% in piú del traffico rispetto a chi non lo fa. E non è un caso che al punto 4 della lista sia citato “avoid PR and marketing” (evitate PR e marketing).

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