Volete ancora diventare degli UX designer?

Allora forse è tempo che io aggiorni questo vecchio post del 2012 in cui davo alcuni consigli agli aspiranti colleghi. Consigli che reputo ancora validissimi e che vi raccomando di leggere, ma che vanno spolverati e integrati.

Cos’è cambiato dal 2012 a oggi, in Italia, nel mondo della UX? Be’, un sacco di cose.

Se ne parla molto di più, forse anche troppo e a sproposito: ormai è una buzzword e si porta dietro tanto rumore di fondo. Sembra che chiunque si occupi di digitale, oggi, progetti naturalmente l’esperienza utente (UX, appunto), ma bisogna imparare a distinguere la realtà dalle apparenze, specialmente se si vuole lavorare in questo settore.

Per come la vedo io, la bellezza di questo lavoro sta nella sfida di progettare qualcosa che sia utile, piacevole e significativo per la vita delle persone. Magari che le aiuti persino a vivere meglio il quotidiano o dei momenti particolari della loro vita. Per me, questo si può fare solo se le persone vengono coinvolte nel corso della progettazione, ovvero se si adotta un approccio human-centered (centrato sugli umani!).

Ecco quindi che il nuovo consiglio che mi sento di darvi, se volete fare gli UX designer oggi, è trovare un modo per lavorare in realtà che adottino davvero questa pratica. Con un minimo di indagini e il coraggio di fare le domande giuste quando affrontate una selezione o una collaborazione, potrete capire con chi avete a che fare.

Un’altra cosa che è cambiata rispetto ad allora è che l’offerta formativa è cresciuta, per fortuna. Ci sono alcuni master disponibili: quello dello IULM su Architettura dell’Informazione e User Experience, ma anche il corso di User Experience Design del Politecnico o il master di Talent Garden a Milano. Ci sono varie realtà formative che offrono workshop di una o più giornate, orientati alla pratica, come UX University (dove saltuariamente insegno anche io), i corsi di Avanscoperta e molti altri.

Anche la community è maturata rispetto al 2012: esistevano pochi UX Book Club in Italia, ora si sono moltiplicati sul territorio e sono molto attivi! Ci sono anche i gruppi di Service Design Drinks, i local chapter di IXDA e altri meetup più o meno tematici. Cercate su Facebook o su LinkedIN quelli vicini a voi, e andate agli incontri! Oltre a confrontarsi con colleghi e altri apprendisti come voi, si può comprendere meglio la realtà di quel territorio, le possibilità professionali e le prospettive.
Unitevi anche alle discussioni su alcuni gruppi Facebook, per esempio quello di Usabilità e Architettura dell’Informazione e quello di Digital Strategy.

Infine, mi sento di consigliarvi di guardare un po’ oltre i confini del digitale: il mondo della progettazione di prodotti e servizi oggi ha abbracciato discipline vicine e innovazioni tecnologiche che stanno già causando cambiamenti nel nostro modo di interagire con le aziende che li producono. Mantenete sempre viva la curiosità verso la tecnologia e le persone, e fate che sia questa la vostra bussola!

In bocca al lupo 🙂