
Giorni fa ho letto un post di @LaCuochina che mi ha fatto molto piacere: 10 motivi per cui è (quasi) bello avere la celiachia.
Mi hanno diagnosticato la gluten sensitivity (ipersensibilità al glutine) oltre due anni fa e leggere il pezzo mi ha colpito per lo spirito ottimista e positivo dell’autrice, che mi appartiene, e per i contenuti in cui mi sono ritrovata anche io.
Alla fine del post chiede di risponderle con altri motivi personali per cui riteniamo che essere intolleranti al glutine ci abbia insegnato qualcosa. Di seguito i miei.
Ho imparato che l’essere umano si adatta a tutto, e che la gestione delle privazioni è una battaglia solo psicologica. Anni fa pensavo di morire quando mi accorsi di non digerire il latte, io che ne bevevo due litri al giorno. Eppure mi sono resa conto che potevo essere felice anche senza berlo più, senza mozzarella di bufala o stracchino. Lo stesso dicasi per il glutine: golosa come sono credevo di impazzire all’idea di non potermi più fermare di fronte a una pasticceria per strada o che avrei sofferto vedendo gli altri mangiare una torta a tre strati. E invece no: non mi viene voglia di assaggiare niente, non è una sofferenza rinunciarvi. E la cosa sorprende me prima degli altri.
Sono diventata più attenta alle intolleranze o problemi altrui: non solo alimentari, ma di qualsiasi genere. Perché quando cominci a percepirti diverso e sperimenti sulla tua pelle i problemi quotidiani o le reazioni delle persone intorno a te, allora la tua mente si apre. E di colpo presti attenzione a tante cose che prima erano invisibili, e diventi più sensibile. Questa è una cosa che se si potesse insegnare nelle scuole anche con semplici giochi di simulazione, io la sponsorizzerei. E’ una crescita enorme.
Puoi avere una misura piuttosto diretta di quanto premurosi siano i tuoi amici in base a come si attrezzano per te. Ti commuovi di fronte a una cena interamente senza glutine che la tua amica ha preparato studiando e scaricando ricette da Internet, o per le telefonate dal supermercato dei tuoi amici che non ricordano la marca di patatine che puoi mangiare anche tu. Tu non vorresti creare a problemi a nessuno eppure loro ti stupiscono con la loro gentilezza e cortesia. E’ una coccola che fa tanto, tanto piacere.
Già amavo cucinare, ora ho un’ulteriore sfida da vincere: farlo mantenendo gusto e sapore ma senza usare glutine. Che significa ingegnarsi, adattare ricette, sperimentare, trovare nuove fonti, usare più spesso ingredienti che non avevi mai usato, naturalmente privi di glutine. E’ divertente poter continuare a imparare!
In definitiva, è un’esperienza: può insegnarti qualcosa se sei aperto all’apprendimento, a cambiare punti di vista, a crescere e metterti alla prova. Come qualsiasi altra esperienza della tua vita.