Una componente fondamentale del nostro lavoro risiede nella nostra capacità di ascolto delle persone. Tramite l’ascolto siamo in grado di ricavare informazioni su chi abbiamo davanti e farci guidare nella progettazione dei prodotti o servizi con cui questa persona avrà a che fare.
Ascoltare può sembrare una capacità naturale, insita nell’essere umano, e in parte è così. L’ascolto profondo, che ci permettere di conoscere, apprendere e poi agire sulla base di ciò che (r)accogliamo, è qualcosa di più. Non è sufficiente porre delle domande e ascoltare le risposte: dobbiamo riuscire a stabilire un contatto empatico con le persone, che faccia fluire le loro storie in modo naturale e autentico.
Come experience designer ci interessa infatti raccogliere storie più che informazioni: dalle storie possiamo ricavare personaggi, contesti, motivazioni e comportamenti, molto più preziosi, per noi, di una semplice statistica o di un grafico a barre.
Uno dei possibili metodi per raccogliere storie è l’intervista narrativa. Come dice il caro Raffaele -aka Rainwiz- Boiano
l’intervista narrativa è molto più di una tecnica per la raccolta delle informazioni: è una relazione.
Affinché questa relazione fra intervistatore e intervistato sia piacevole e soddisfacente per entrambi, bisogna essere equipaggiati con una serie di capacità e di attitudini e provvisti di un minimo bagaglio di esperienza.
E’ qualcosa che si può imparare? Io ritengo di sì. Occorre una certa disposizione d’animo, studiare la metodologia e metterla in pratica.
Sulla prima non posso aiutarvi granché, mentre sulle altre due, se volete, tengo un corso per la UX University: Interviste narrative: progettarle e condurle. Se siete interessati, sono aperte le pre-iscrizioni. Vi aspetto!
Bell´articolo! Mi interesso da poco di UX e non so bene come sia svolta la parte di ricerca… quindi ci sono anche interviste a tu per tu con clienti? Ametto che la cosa mi spaventa un po´, sono una persona molto timida e introversa e per quanto mi ci metta d´impegno le mie capacitá sociali non sono granché (anche se la psicologia mi interessa parecchio e mi ritengo una buona ascoltatrice) Per cui mi chiedo quanto sia rilevante nel lavoro dell´ux designer questo aspetto (collaborare e relazionarsi con molte persone) e che tipi di ricerca si fanno di solito. Mi piace l´idea di analizzare i dati, mettermi nei panni dello user, capire di cosa ha bisogno e costruire/modificare il prodotto di conseguenza… forse é solo la fase di raccolta dei dati che potrebbe mettermi in crisi, non saprei.
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Ciao Sara, la parte di ricerca con le persone è fondamentale per progettare adeguatamente. Dal mio punto di vista è la differenza che passa tra fare semplicemente interaction design e disegnare interfacce e progettare la User Experience. Senza conoscere e capire l’utente non puoi progettare uno spazio adeguato in cui far avvenire la sua esperienza.
Ci sono molti tipi di ricerca e molte risorse disponibili per approfondirle: se ti fai un giro nel blog ne ho citate e linkate alcune (per es. nel post su come diventare uno UX designer).
In bocca al lupo!
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