L’ascolto empatico delle persone

Una componente fondamentale del nostro lavoro risiede nella nostra capacità di ascolto delle persone. Tramite l’ascolto siamo in grado di ricavare informazioni su chi abbiamo davanti e farci guidare nella progettazione dei prodotti o servizi con cui questa persona avrà a che fare.

Ascoltare può sembrare una capacità naturale, insita nell’essere umano, e in parte è così. L’ascolto profondo, che ci permettere di conoscere, apprendere e poi agire sulla base di ciò che (r)accogliamo, è qualcosa di più. Non è sufficiente porre delle domande e ascoltare le risposte: dobbiamo riuscire a stabilire un contatto empatico con le persone, che faccia fluire le loro storie in modo naturale e autentico.

Come experience designer ci interessa infatti raccogliere storie più che informazioni: dalle storie possiamo ricavare personaggi, contesti, motivazioni e comportamenti, molto più preziosi, per noi, di una semplice statistica o di un grafico a barre.

Uno dei possibili metodi per raccogliere storie è l’intervista narrativa. Come dice il caro Raffaele -aka Rainwiz- Boiano

l’intervista narrativa è molto più di una tecnica per la raccolta delle informazioni: è una relazione.

Affinché questa relazione fra intervistatore e intervistato sia piacevole e soddisfacente per entrambi, bisogna essere equipaggiati con una serie di capacità e di attitudini e provvisti di un minimo bagaglio di esperienza.

E’ qualcosa che si può imparare? Io ritengo di sì. Occorre una certa disposizione d’animo, studiare la metodologia e metterla in pratica.

Sulla prima non posso aiutarvi granché, mentre sulle altre due, se volete, tengo un corso per la UX University: Interviste narrative: progettarle e condurle. Se siete interessati, sono aperte le pre-iscrizioni. Vi aspetto!

UsabilitABC: un webinar gratuito di Architecta per capirne di più

Usable usability index, book by Eric Reiss

Mercoledì 10 aprile, alle 18:30, comodamente dal vostro pc casalingo potete seguire un webinar gratuito in cui vi spiegherò i concetti alla base dell‘usabilità. Iscrivetevi!

Architecta, organizzatrice di questi cicli formativi a distanza e del Summit Italiano di Architettura dell’Informazione, è un’associazione che sostiene e promuove coloro che progettano il modo in cui le persone e le informazioni interagiscono. Ne faccio parte con altri stimati colleghi e amici da tre anni.

Cos’è l’usabilità?

Prendo a prestito la definizione di Eric Reiss, dal suo ultimo libro Usable usability, traducendola in italiano:

L’usabilità ha a che fare con la capacità di un individuo di compiere attività specifiche o di raggiungere obiettivi più ampi mentre “utilizza” una qualsiasi cosa sia oggetto di studio, miglioramento o progettazione – inclusi i servizi che non comportano nemmeno l’interazione con un oggetto come una maniglia o una pagina web.

Quindi un oggetto usabile è quello che ci permette di raggiungere un nostro obiettivo, svolgendo una serie di attività con esso. Ma c’è di più: è anche quell’oggetto che ci permette di considerare l’intera esperienza come piacevole e soddisfacente.

Se vi sembra un ragionamento complesso,  be’,  iscrivetevi al mio webinar: cercherò di renderlo più semplice e comprensibile per voi.

Vi aspetto!