Lista poco ragionata di libri per UX designers

Un’amica e collega mi ha chiesto di prepararle una lista di libri sulla User Experience da cui attingere per approfondire la vastità di argomenti che vengono trattati in questa disciplina e ho pensato di pubblicarla qui, casomai fosse utile anche agli altri.

Io all’inizio mi sono ispirata all’elenco di Alberto Mucignat che è stato senza dubbio utilissimo, arricchito poi dai numerosi incontri dello UX Book Club di Roma che mi hanno “costretta” a cimentarmi con letture molto varie, per fortuna.

Ma la mia lista per Claudia ha un taglio più personale e soprattutto risponde a un’esigenza che io condivido  totalmente: il bisogno di manuali, linee guida, di libri pratici per aumentare il proprio bagaglio o cassetta degli attrezzi in modo da poterli mettere subito in pratica. In seguito, e magari incuriositi dalla pratica, si possono approfondire le basi teoriche e fare considerazioni più ampie e complesse.

Eccola qua questa lista sragionata:

  • A project guide to UX Design, di Ross Unger e Carolyn Chandler: viene descritto l’intero processo, dalla ricerca alla progettazione fino alla realizzazione, con un approccio pragmatico anche se non approfonditissimo. Ideale per iniziare (nel frattempo è uscita la seconda edizione, io lessi la prima).
  • Don’t make me think, di Steve Krug: semplice, intuitivo, spiega passo passo il nòcciolo della UX per l’utente, ossia “datemi qualcosa di facile e che funzioni!”. Imperdibile, e disponibile anche in italiano.
  • Card sorting, di Donna Spencer: il libro di riferimento per questa tecnica di lavoro, ottimo e efficace.
  • The handbook of usability testing, di Robin Chisnell: esaustivo, spiega passo passo come cimentarsi con questa pratica così importante per noi UX designers.
  • Moderating usability tests: principles and practices for interacting, di Joseph S. Dumas e Beth A. Loring: risorsa preziosissima per perfezionare la sottile arte del moderare test di usabilità (grazie @titotopo per il suggerimento!).
  • Mental models, di Indi Young: un semplice manuale per imparare a mappare i modelli mentali dei nostri utenti.
  • Search patterns, di Peter Morville e Jeffery Callender: una guida ragionata alla progettazione della ricerca dei contenuti (in cui è infilata persino una citazione da Harry Potter!).
  • Storytelling for user experience, di Whitney Quesenbery e Kevin Brooks: mille e uno modi per impiegare lo storytelling in molte delle fasi dello UX design. Divertente e motivante!

Mi fermo qui per il momento, ma chissà che non torni ad arricchire la lista, magari con la seconda parte dedicata alle basi teoriche.

Consiglio comunque questo elenco molto esaustivo e organizzato di Whitney Hess, che include persino eventi, formazione e altre risorse utili.

UX books

Tu come li scegli i libri?

La legge che vieta sconti sui libri superiori al 15% entrerá in vigore dal primo settembre prossimo. Come molte altre persone, sto allungando la mia lista desideri su Amazon.it (o altrove) per approfittare dei supersconti -fino al 40%!- previsti per agosto.

Sulla scelta dei libri, io sono chiaramente un utente in cerca di serendipity. In altre parole, trovo molto piú facilmente spunti interessanti tra i suggerimenti che non nella navigazione per categorie, o nella ricerca.

Io leggo parecchi generi diversi, anche se tendo a comprare molti libri fantasy. Eppure difficilmente comprerei un libro tra gli autori classificati come fantasy, a meno che non ne abbia sentito parlare da amici, ne abbia letto da qualche parte, oppure sia il sito stesso a suggerirmelo sulla base dei miei acquisti precedenti o di quelli altrui (serendipitá, appunto).

Le categorie, per quanto comuni e abituali (sono le stesse che troviamo in libreria a delimitare aree o scaffali) non mi dicono niente, o molto poco. Senza considerare che io stessa certi libri li avrei classificati diversamente, come nel caso di Harry Potter che puntualmente è messo fra i libri per ragazzi piuttosto che nei fantasy (!).

L’esperienza virtuale è piú ricca di quella fisica, sotto questo aspetto. A parte i libri in evidenza non c’è modo di associare un percorso di analogie e suggerimenti quando si prende in mano un libro per vagliarlo. In compenso, se ne possono leggere dei brani, o la controcopertina (cosa peró facilmente replicabile in digitale).

In realtá un modo ci sarebbe: ne parlavamo a Frontiers of Interaction durante il workshop su Social shopping. Abbiamo ipotizzato applicazioni che, ad esempio, permettessero di ricevere suggerimenti sul suo dispositivo mobile nel contesto del negozio: in questo caso, un sistema in grado di tracciare i libri che acquisto (metto nel carrello) e di suggerirmene altri sulla base del mio storico o di quello di altri utenti. Sarebbe divertente!

E tu, come scegli i tuoi libri?